Food delivery in Italia: l’evoluzione del cibo a domicilio negli ultimi 5 anni

Quello del food delivery in Italia così come a livello globale, è un settore che ha conosciuto una crescita davvero esponenziale. Fa la sua comparsa nel 2004. I supermercati sono i primi a cimentarsi nella consegna a domicilio della spesa. Successivamente, è la volta di ristoranti, pizzerie e tutte le attività legate al mondo della ristorazione.

 

Un mercato in crescita: ecco alcuni numeri

Secondo Euromonitor International 2018, il mercato del food delivery in Italia ha subito un notevole sviluppo percentuale negli ultimi 5 anni: da 3.9% nel 2013 a 6.1% nel 2017, su un totale di 77.5 miliardi di euro di valore del mercato del consumer food service in Italia.

Altri dati raccolti da Jeme Bocconi sottolineano che il food delivery coinvolge oggi un mercato che ha fatturato oltre 350 milioni di euro nel 2018, con un’eccezionale prospettiva di incremento; basti pensare che, dal 2014 al 2015, c’è stata un’impennata del 50%, mentre dal 2017 al 2018 l’aumento è stato del 69%.

Questo settore risulta ancora ad elevato potenziale, in quanto per niente saturo. Infatti, a fine 2015 solo il 15% dei servizi ristorativi prevedeva un servizio a domicilio.

 

Chi sceglie il food delivery e perché

Il food delivery online è un fenomeno che, ormai, coinvolge tutto il settore della ristorazione.Da un’analisi di Coldiertti/Censis, sono stati 18.9 milioni gli italiani che hanno ordinato con regolarità, nel 2018, tramite una piattaforma web da ristoranti e pizzerie. 15.1 milioni l’ha fatto occasionalmente.

Perché, però, si sceglie di ordinare pietanze a domicilio? Consultando il Rapporto FIPE, si nota come il tempo scarseggi per gli italiani. Ecco, quindi, che si opta per il food delivery; veloce, comodo, pratico, permette di gustare cibo sano e delizioso senza doversi mettere ai fornelli.

Si sceglie anche di ordinare a domicilio per provare una pietanza nuova o per stupire i commensali con cibi particolari.

Il target più coinvolto è quello tra i 18 e i 45 anni, ma non solo. Esiste un 7% di clienti over 60 affezionati al food delivery digitale, con scontrini mediamente più alti rispetto a quelli del cliente “tipo”. (fonte: Inside marketing).

Le professioni più “attive” sono: impiegati con il 40%, studenti con il 30%, liberi professionisti con il 15%, seguiti da disoccupati con il 5% e casalinghe con il 2%.

 

Novità nel panorama del food delivery: nasce Chickito

Nel mercato del food delivery italiano, esiste anche un business pensato soprattutto per i giovani freschi, attivi e appassionati del settore.

Si tratta di Chickito, l’app attraverso la quale ordinare pranzi e cene a domicilio in pochi secondi: il tutto si può fare comodamente tramite App, integrata con Whastapp e Facebook.

Chickito è un franchising immediato e conveniente, in quanto non presenta costi di gestione: basta avere l’App, un mezzo per le consegne a domicilio e puoi iniziare a volare!

Se sei curioso di saperne di più, visita il sito, oppure compila il form per ottenere maggiori informazioni.https://www.chickito.it/wp-admin/post.php?post=1773&action=edit#